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Editoriali

2 Dicembre 1973. L'austerità e i sopravvissuti dell'era del "poco"

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di Paolino Canzoneri
 
A 7 anni si vive una vita serena e senza pensieri. Una felicità indotta dalla semplicità delle piccole cose che accendono gli occhi piacevolmente basiti per ogni piccola cosa, un mondo in costante scoperta pieno di luci e colori brillanti destinati ad essere ricordati per sempre. Ed è cosi che appariva Palermo la mattina del 2 Dicembre del 1973, la prima domenica di austerità dove a causa di una crisi storica del carburante non fu consentito l'utilizzo delle automobili per qualsiasi spostamento seppur minimo. Quella domenica risultò indimenticabile perchè vide la gente scendere in strada in lunghe passeggiate in mezzo la strada e si vide un numero impressionante di biciclette percorrere ogni strada della città quasi come avesse vinto un semplice mezzo meccanico dove per motore c'era lo sforzo fisico delle gambe contro la meccanica motorizzata sfruttata dal carburante inquinante. Tutto era davvero paradossale e diverso dal mondo di oggi dove non ci accontenta più del "poco" degli anni 50 e 60. Ripercorrendo il passato ci si accorge di quante cose mancavano e forse abbiamo vissuto un periodo di austerità inconsapevole che si estende oltre la mera crisi del carburante. Erano tempi dove moda e risparmio si fondevano in una innocente tenerezza che si poteva osservare nei pantaloncini corti che i bambini portavano almeno fino alla terza media, indossati anche in autunno quando le temperature non erano cosi miti e magari l'influenza era dietro l'angolo ma non c'era ancora il vaccino anti influenzale. Si vivevano estati intere con temperature alte costantemente punti da zanzare senza i prodotti di oggi che ci consentono un sonno tranquillo. Considerazioni che possono apparire "semplici" ma in realtà, per chi ci ha trascorso l'infanzia, si è trattato di una vera e propria generazione di "sopravissuti al "poco", a quell'adattamento inconsapevole di una vita che tirava fuori ogni sforzo per superare le difficoltà e che ci costringeva a vivere di pochi mezzi industriali e casalinghi, un costante assuefazione con stile ed umiltà che ci illudeva d'essere al passo con i tempi e al massimo del progresso tecnologico. Pochi anni fa uscì sui giornali la notizia che suscitò scalpore e indignazione su una famosa azienda di giocattoli per bambini che aveva provveduto al ritiro dal mercato di alcuni prodotti colorati con vernice al piombo ma chi ha una certa età dovrebbe ricordare che le carrozzelle giocattolo e i pupazzi di Pinocchio erano praticamente tutti verniciati a piombo ma sembra che siamo sopravvissuti tutti. Non c'erano le pompe di calore nelle case e si potrebbe continuare con tante altre considerazioni. Siamo forse "highlander" di una epoca che solo oggi possiamo definire austera ma averla vissuta infonde po di nostalgia per quella semplicità che oggi è invece sobbarcata da una corsa forsennata alla produzione senza mai più fermarsi un solo istante a guardarsi intorno in strada e ricordarsi di quanto era magnifico passeggiare in bicicletta spensierati in quella domenica mattina di crisi del carburante.     

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