A 10 anni dalla scomparsa del Prefetto Antonio Manganelli, la Polizia di stato lo ha ricordato questa mattina in una celebrazione religiosa che si è tenuta a Roma presso la Basilica dei Santi XII Apostoli. Il Prefetto Manganelli ha esercitato le funzioni di Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza fino alla sua morte, avvenuta nel 2013 a causa di una malattia.
Accanto alla signora Adriana Manganelli e alla figlia Emanuela, hanno partecipato alla cerimonia il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano, il Capo della Polizia Lamberto Giannini, gli ex Ministri dell’Interno Luciana Lamorgese, Marco Minniti, Angelino Alfano ed Enzo Bianco, l’ex presidente del Senato Piero Grasso, l’onorevole Mara Carfagna e gli ex Capi della Polizia Franco Gabrielli e Alessandro Pansa, l’ex Procuratore Generale presso la Cassazione Giovanni Salvi ed il dottor Gianni Letta.
Il rito è stato celebrato da Don Luigi Ciotti e concelebrato da Don Giuseppe Cangiano, Coordinatore nazionale dei Cappellani della Polizia di Stato, e da Padre Antonio Raaidy, Cappellano dell’Istituto per Ispettori della Polizia di Stato di Nettuno. Un quintetto della Banda Musicale della Polizia di Stato ha accompagnato la celebrazione.
Nel ricordare il Prefetto Manganelli, il Ministro dell’Interno ha richiamato la loro antica e profonda amicizia: “oltre che essere un amico è stato per me un fondamentale punto di riferimento professionale avendo avuto l’opportunità di collaborare a stretto contatto in una fase importante della mia esperienza, da Vice Capo della Polizia”. “Il Prefetto Manganelli è stato un grande rappresentante delle istituzioni e una eccezionale persona. Autorevole, determinato, carismatico, è stato amato dal primo dei questori fino all’ultimo dei poliziotti. Mai il capo di una istituzione così importante è stato cosi apprezzato e la grandezza della persona si respira attraverso il calore che c’è ancora in suo ricordo, dopo 10 anni”, ha concluso il Ministro Piantedosi.
Emanuela Manganelli ha ricordato con orgoglio la figura del padre, un uomo intelligente, empatico, integro e trasparente; un poliziotto brillante e riflessivo allo stesso tempo, un osservatore di persone e di anime, uno straordinario comunicatore che aveva sempre la parola giusta. È stato un padre meraviglioso e sempre presente che è stato di esempio per me e, credo di non esagerare nel dirlo, per tutti noi.